sabato, settembre 20, 2008

La grande idea della frutta e verdura a prezzo fisso

I medici, le riviste e la coscienza ci ricordano costantemente che dobbiamo mangiare frutta e verdura fresche. Certo, è più semplice tirar fuori una merendina, che bellissime reclame assicurano sana e salutare, dalla dispensa o dal frigo.
La frutta poi è difficile, bisogna lavarla, non si conserva a lungo fuori dal frigo, non è buona se è di frigo e poi costa e, per noi cittadini, è anche difficile capire quale sia di stagione, visto che al supermercato c'è ormai tutto per quasi tutto l'anno.
In famiglia abbiamo superato i primi problemi predisponendo un vassoio di frutta già lavata sempre a disposizione in casa ed abbiamo abituato i bambini, e noi stessi, a tenerla sempre in considerazione se scatta il desiderio di spuntino. Il grosso ovviamente è tenuto in frigo ed, una volta al giorno, si controlla il vassoio e si rinpingua se langue.

Per quanto riguarda l'acquisto, ho scoperto un negozio (una formula commerciale, in realtà), che vorrei pubblicizzare in questo mio post: Unifrutta (gmap: Unifrutta SRL).

Il negozio si trova a Settala, in provincia di Milano ed è il primo che io abbia conosciuto che vende (quasi) tutta la frutta e verdura a prezzo fisso. Il prezzo era originariamente 1€/Kg, adesso credo che sia un po' di più ma vi assicuro che la differenza non si sente.

La cosa funziona così: si prende un carrellino all'ingresso, si prende un certo numero di borsine di plastica e i classici guantini per maneggiare la frutta sfusa, dato che il prezzo è uguale per tutti i prodotti a libero servizio, si possono organizzare i sacchetti come si desidera. Io, ad esempio, dovendo comprare mele, cerco di prendere almeno un frutto di ogni tipo mela in vendita, in modo da garantire sempre una certa varietà e e accendere la curiosità dell'occhio del gusto e dell'olfatto.
In effetti, presa la mano, diventa un gioco a scoprire i prodotti che non si conoscono o che non si ha mai avuto occasione di assaggiare (perchè regionali o, comunque, non di largo consumo).
Per cui ho scoperto i peperoni friarielli, le melanzane tonde che non avevo mai assaggiato e ho riscoperto le mele renette che non vedevo da tanto tempo.

Si badi bene, per mantenere i costi bassi la frutta è quasi tutta di II categoria, di stagione e in maggioranza di provenienza italiana (circa il 70%). La norma prevede che nella frutta o verdura di II categoria vi possano essere "difetti di forma, difetti di colorazione, difetti della buccia, quali piccole fenditure o scalfitture cicatrizzate, purchè la superficie sia ridotta, lievi protuberanze e lievi ammaccature". Insomma, detto in altri termini le carote non sono tutte uguali e non sono tutte dritte mentre le mele non sono tutte enormi e lucide come si trovano, in genere, al supermercato.

All'uscita, si poggi attuo su una grande bilancia da magazzino, e la cassiera batte lo scontrino per il peso totale.

Il risultato è che, la settimana scorsa, con poco meno di 40€, ho portato a casa quasi 40Kg di frutta e verdura (la spesa di due famiglie per una paio di settimane) ed una quantità di plastica 10 volte inferiore ad una normale spesa dello stesso tipo al supermercato.

Lo spettacolo era tale che non ho resistito ad esporre la mia spesa sul tavolo da pranzo e immortalarlo (la fotografia si ingrandisce se la selezionate).

Non posso che sperare che questa formula commerciale si estenda consentendoci di mangiare meglio, inquinare meno e, perché no, risparmiare.
~

1 commento:

Davide Baroncelli ha detto...

Ah, vile, tu sputi nel piatto in cui mangi! Speriamo che il parun non si accorga. :)

Mi sento fortunato