venerdì, gennaio 16, 2009

Quando il mio fratello israeliano sbaglia a Gaza

Gli ebrei sono un popolo straordinario. La maggior parte degli scrittori che ho amato sono o erano ebrei. La maggior parte degli scienziati e dei filosofi che mi vengono in mente sono o erano ebrei. Molti dei giornalisti che leggo con grandissima ammirazione sono ebrei. Molte aziende che ammiro per la capacità organizzativa o di innovazione tecnologica sono israeliane o fondate da ebrei.
Sono assolutamente convinto che senza gli ebrei la civiltà occidentale sarebbe molto meno evoluta di quello che è, e non dimentichiamoci che Gesù era ebreo.

Gli ebrei hanno subito persecuzioni terribili, l'ultima delle quali è stata la follia nazista dell'Olocausto.

Gli ebrei hanno ora una patria in Israele, e per averla la hanno tolta ai palestinesi.

Della Palestina è sopravvissuto qualche pezzettino, bucherellato, sovraffollato e povero. Povero e senza speranze.
Un bambino che oggi nasce in Palestina, è destinato, come i suoi genitori, alla disoccupazione, alla povertà, ad una vita di sussistenza, ad una mancanza di libertà asfissiante. Non c'è possibilità di attività economica, di miglioramento, di scuole o di cure.

Israele è l'unico stato veramente democratico nel Medio Oriente mentre la Palestina non è nemmeno uno stato. Israele è abitato dagli ebrei -verso cui nutriamo il più sincero affetto ed ammirazione- ed è un paese moderno e ricco, dotato di stato sociale, ottime università, informazione libera ed un'economia frizzante e fortemente spinta verso l'internazionalizzazione.

L'alleato ideale

Israele è, nell'area, il nostro alleato ideale. Condivide i nostri interessi, la nostra cultura e guarda gli stessi programmi televisivi.

La Palestina

La Palestina ha un governo eletto democraticamente, però alle ultime elezioni la maggioranza è andata ad un partito che si chiama Movimento di Resistenza Islamico (Hamas). Il governo palestinese non può decidere nulla, non ha il controllo del territorio e non ha alcuno strumento per impedire l'erosione del poco e sovraffollato territorio da parte delle "colonie" israeliane. Il governo palestinese non controlla le frontiere, emette passaporti che non consentono di andare da nessuna parte, e non ha le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici, dato che non vi sono attività economiche da tassare.

Ogni tanto qualcuno dalla Palestina spara un missile su Israele. Questi missili (razzi, per la precisione) hanno nomi terrificanti che ricordano eroi palestinesi (razzo Quassam da Izz al-Din al-Qassam) ma sono meno pericolosi, e fanno meno vittime, delle bombe Maradona che scoppiano a Napoli durante le celebrazioni del capodanno. Per la cronaca, sembra che i razzi Quassam vengono costruiti artigianalmente con materiale di recupero e costano circa 500$ l'uno.

Guerra?

Insomma, gli israeliani se la prendono a male per i ripetuti lanci di Quassam e, dato che sono dotati di uno degli eserciti più potenti al mondo (pur essendo una piccola nazione di circa 7 milioni di abitanti), decidono che non c'è alcun motivo per sopportare lo stillicidio e scatenano una offensiva in grande stile sulla Striscia di Gaza -che è uno dei territori più densamente popolati al mondo-.

Così succede che per vendicare un (1) israeliano morto, Israele uccide più di mille (1.000) palestinesi, di cui più di 250 bambini, arrivando addirittura a bombardare una scuola dell'ONU, con i bambini dentro.

Un po' come se, per dare la caccia a qualche boss mafioso, i carabinieri bombardassero Napoli o Palermo.

Perché non facciamo nulla? Qual è il problema?

Ebbene, se siete arrivati fin qui vuol dire che siete dotati di grandissima pazienza, dato che non ho scritto nulla che non sia già stato ripetuto centinaia di volte, nelle ultime due settimane.

Il problema è che noi occidentali -e italiani in primis- non siamo in grado di fermare la mano ad un nostro alleato anche quando palesemente sbaglia. Anche quando sbaglia fino a violare i diritti umani di un intero, per quanto piccolo, popolo.

Quando la Serbia tentò di fare in Kossovo qualcosa di molto simile a quanto Israele sta facendo nella Striscia di Gaza la bombardammo. Ma la Serbia si dichiarava comunista ed era, di fatto, una dittatura.

Anche la Georgia -per i cui fatti avevo scritto il post "Quando mio fratello sbaglia"-, aveva deciso di schiacciare la piccola regione indipendentista dell'Ossezia. Per fortuna è intervenuta la Russia, togliendoci -di fatto- la patata bollente dal fuoco e consentendoci di scendere in campo (con la diplomazia) per salvare la Georgia dalle zampate dell'orso russo.

Soluzione?

Dato che non siamo in grado di giudicare, e punire, direttamente i nostri pari, i popoli hanno fondato gli stati per delegare a loro l'esercizio della forza per l'applicazione della legge.

L'unica possibilità di uscire dalla squallida situazione di impotenza in cui ci troviamo di fronte alle ingiustizie commesse dai nostri fratelli è di fondare, con più fratelli possibile, una struttura sovranazionale in grado di farlo ... insomma, una specie di ONU dotata di leggi condivise, adeguati meccanismi decisionali ed un proprio esercito.

Ma ci vorrà un sacco di tempo ... nel frattempo, l'unica possibilità è che gli israeliani comincino a riconoscere, nei palestinesi, esseri umani come loro.
~

9 commenti:

Aliza ha detto...

Marco abbiamo bisogno di un altro esercito??
magari guidato da un gruppo di stati che lasciando, piano piano le buone intenzioni, faranno poi il bello e cattivo tempo per tutti?
Non è la testa, ma la base che deve cambiare (i governi armati sono votati dal popolo)
perchè non si muove la gente semplice?. I popoli sensibili perchè non scendono nelle piazze. In questo caso perchè non andiamo tutti a Gaza voglio vedere se non si fermano, stò pensando a Gandhi
Sbaglio?? mi illudo?? Mi dispiace moltissimo per questa situazione, perchè per tutti i motivi che tu hai elencato (più W. Allen)anch'io amo molto Israele.
Baci A

Susanna ha detto...

Condivido tutto ciò che hai detto. Non saprei veramente aggiungere altro.
Solo una cosa: perché l'unione europea non si prende Israele? Non che la debba occupare militarmente, per carità: dovrebbe entrare a far parte della UE. Penso che sapremmo gestirla megio di quanto non l'abbiano mai saputa - o voluta - gestire gli Stati Uniti.
gatta susanna

Marco Marsilli ha detto...

Ciao Aliza,

beh, la probabilità di guerra diminuisce sensibilmente se invece che 10 eserciti ve ne è uno solo, anche se grande.

Il problema delle manifestazioni cui noi potremmo partecipare è che possono influenzare il governo di cui siamo (potenziali) elettori ma difficilmente influenzeranno il governo israeliano che le vivrà come un'ingerenza. Mi sembra già di sentirli: voi non vivete sotto la minaccia dei Quassam, non avete provato la persecuzione in Europa.

Il nostro governo, d'altronde, non può nulla o quasi nei confronti di un alleato, a maggior ragione se alleato "strategico" degli USA.

Certo che una possibilità di vittoria del popolo palestinese ci sarebbe ... se avessero un loro Gandhi ...

Ma temo che i Gandhi non nascano come foglie sugli alberi e l'arma del digiuno e della non violenza non appaia credibile ad un popolo che ha sempre fame e vive l'ignoranza e la violenza come un fatto quotidiano.

Baci, M.

Marco Marsilli ha detto...

@susanna: geniale!

si, si mi piace.
Israele in Unione Europea ... lo voto!

grazie,
M.

Anonimo ha detto...

Vorrei ringraziarti perchè per la prima volta sono riuscita a capire veramente perchè sta succedendo tutto questo.Ed ho preso veramente coscienza di quanto sia ingiusto che ce ne stiamo qui senza poter fare qualcosa....

TAO32 ha detto...

Quello che dici lo dici bene e fin troppo, e tutto sommato non hai torto, il fatto e che nessuno acolta nessuno, e chi lo deve fare invece di ascoltare sente soltanto, e perciò resta sempre della sua idee.. idea esercito... forse lo sai o forse no, ma un solo esercito esiste, cambia solo il colore delle difise e la nazionalità ma l'esercito ONU e uno solo e non è diviso, la domanda che dovremmo porci e un'altra...." ma la si vuole far smettere davvero? perchè dopo questa e prima di questa forse c'è ne sono altre finite nel dimenticatoio, e ci sono altri migliaglia di bambini che non hanno la possibilità di leggere e non l'avranno mai... il problema e la volontà di pochi che cozza con la stupida testardagine di molti.... forse il problema e questo...

Marco Marsilli ha detto...

@TAO32: L'ONU è uno strumento indispensabile alla pace. Ma, così com'è congegnato, pressoché inutile ai fini della risoluzione della questione israelo-palestinese.

L'ONU ha sancito diverse volte (tramite le sue risoluzioni) il ritiro israeliano dai territori occupati, ma questi rimangono sostanzialmente occupati (nel senso che non sono affatto liberi anche quando l'esercito non è fisicamente presente sul territorio).

L'ONU ha chiesto di restituire i terreni occupati dalle colonie israeliane in territorio palestinese, ma queste sono ancora al loro posto (salvo qualche piccolissima ritirata tattica).

Il fatto è che non esiste una delega che autorizzi l'ONU a fare alcunché. Ogni decisione deve essere collegiale tra gli stati membri e alcuni stati hanno diritto di veto, nel senso che basta che uno non sia d'accordo e può bloccare tutto.

Anonimo ha detto...

Io so che in totale, circa 10.000 razzi sono stati sparati su Israele dal 2007. Dunque, 500$ x 10.000 = 5.000000$. Una bella sommetta sottratta da Hamas al proprio popolo. L'area interessata al lancio dei razzi, Ascalon e sud Negev, abitata da 700.000 persone, è di c. 3000 Kmq, cioè un razzo caduto ogni 70 israeliani! Per la precisione, un razzo ogni 3.3 Kmq.
L'unica fortuna per gli israeliani, dunque, è che tale imponente fuoco d'artificio sia stato lanciato nell'arco di due anni e che gli israeliani abbiano costruito dei bunker. Se Hamas avesse la capacità militare di lanciare centinaia di razzi a giorno (e non al massimo 50-70) come durante l'operazione piombo fuso), il risultato sarebbe stato un genocidio di ebrei.
Quale nazione potrebbe permettere che 700.000 persone vivano continuamente con la paura delle sirene? Israele aveva il diritto a porre fine a tale situazione. E vi è riuscita, vi è riuscita davvero.

Marco Marsilli ha detto...

@Anonimo:

Oddio, e quanti sono i palestinesi che non solo vivono con il terrore delle sirene ma pure con il lutto dei loro cari, compresi donne e bambini? Non sono umani e dunque non contano?

Cito un po' di frammenti riportati dalla cronaca:
Secondo il Centro per i Diritti Umani Al Mezan, il 4 gennaio 2009 alle 9:30 un aereo militare israeliano sparò un missile contro un uomo e i suoi figli mentre stavano raccogliendo legna per scaldarsi e cucinare. Cinque persone furono uccise. Mirare intenzionalmente a civili, come ha fatto anche Hamas lanciando razzi sulla popolazione israeliana, costituisce crimine di guerra.

Colpire intenzionalmente obiettivi civili non ha a che fare con la proporzionalità né col principio di distinzione: vigili della strada, impiegati del tribunale e poliziotti non sono classificabili come forza combattente soltanto perché Israele considera il partito al governo come una organizzazione terrorista. Secondo Richard Falk, Special Rapporteur delle Nazioni Unite, dei 1434 palestinesi uccisi nell’invasione di Gaza, 960 erano civili di cui 288 donne e 121 bambini. È difficilmente sostenibile che i civili che rimangono nelle proprie case nonostante siano stati avvertiti del rischio di bombardamenti, in una situazione in cui non esistono possibilità di fuga né di riparo, debbano essere considerati, come ha affermato il governo israeliano, “scudi umani volontari”, e quindi combattenti.

Il fuoco israeliano ha distrutto o danneggiate moschee, ospedali, fabbriche, scuole, centrali fognarie, luoghi istituzionali come Parlamento, università, prigioni e stazioni di polizia. Una granata ha colpito la parete dell’ospedale Al Wafa proprio al centro della lettera “H” di HOSPITAL. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, durante l’operazione Piombo Fuso 16 paramedici palestinesi sono stati uccisi e 25 feriti dal fuoco israeliano mentre svolgevano il loro lavoro. L’associazione israeliana Physicians for Human Rights e la Croce Rossa Internazionale hanno denunciato casi in cui i militari israeliani hanno impedito ai soccorritori di mettere in salvo feriti e raccogliere cadaveri, sparando contro personale medico e ambulanze.
In pratica stai dicendo che Olindo Romano e consorte avevano ragione. In fondo gli screzi con la famiglia dei vicini non potevano più durare ed in qualche modo bisognava finirla, no?

Inoltre, quanto milioni di dollari è costata l'operazione Piombo Fuso?

Può essere che la memoria mi tradisca ma mi pare di ricordare che le centinaia di missili usati dagli israeliani per abbattere comodamente condomini abitati da civili costino più di 500.000$ l'uno.

I fatti, mio caro Anonimo, sembra che si commentino da soli.

Mi sento fortunato