domenica, marzo 29, 2009

Cazziatone


Nella mia carriera lavorativa ho avuto tanti capi. Ognuno era fatto a modo suo e su ognuno si potrebbero raccontare un sacco di storie. Alcuni di questi avevano una o più storielle che ripetevano spesso, come metafore di come comportarsi e di come no.

Uno dei capi che ho avuto si chiamava Vittorio ed era un ingegnere che aveva percorso gran parte delle sua carriera in IBM. Big Blue era -e probabilmente lo è tutt'ora- una delle poche aziende in cui era possibile fare carriera tecnica fino a dirigente. Ecco, Vittorio aveva percorso la carriera tecnica fino quasi alla pensione e poi era venuto da noi per condurre un gruppo cosiddetto "nuove tecnologie".

Una delle storielle che amava raccontare per spiegare come mai lui non si tirasse mai indietro, quando c'era da prendersi una responsabilità, partiva da un progetto importante cui aveva partecipato molti anni prima.

Una delle poche volte che era in sede invece che dal cliente, il suo capo lo chiama al telefono spiegandogli di essere in riunione con il gran lup man della sede italiana e chiedendogli di venire a spiegare una "situazione".

Il giovane Vittorio si affretta ad attraversare il grande edificio e, quando entra nell'ufficio del grancapo, trova il responsabile commerciale, il capo divisione, il responsabile per la gestione del cliente ed il suo capo funzione attorno alla scrivania del boss che parlano concitatamente.

Si ferma in disparte ed aspetta di essere interpellato. Capisce che stanno parlando del suo cliente, del capo del suo cliente e di prestazioni non dovute e di rilasci tardivi, percepisce anche una palla che qualcuno ha lanciato da molto lontano -forse dalla sede americana- e che, rotolando, è arrivata fino in quell'ufficio.

Ad un certo punto il boss si altera visibilmente e parte con uno shampoo (una sgridata) che rimarrà nella mitologia aziendale.

Il responsabile commerciale e il direttore di divisione si girano indietro adottando l'espressione da "ve lo avevo detto che finiva così". Il responsabile per la gestione del cliente (principle in terminologia IBM) ed il capo ufficio vacillano un attimo, capiscono l'andazzo, vestono la stessa espressione dei loro superiori e si voltano a loro volta.

Vittorio si sente osservato, fa per voltarsi a sua volta ma è l'ultimo prima della parete. Dato che non sembra che qualcuno stia per varcare la porta in quel momento, abbassa lo sguardo, alza leggermente il mento, e -pur non avendo ben capito quale fosse il nocciolo della questione- esordisce con un "evidentemente, è colpa mia" ...
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2 commenti:

Susanna ha detto...

Un capro espiatorio bisogna pur trovarlo...
E poi?... com'è finita? voglio dire, la scenata gliel'hanno fatta?

Marco Marsilli ha detto...

@Susanna:
Beh, in realtà Vittorio non ha mai raccontato il seguito.

Però, non è difficile immaginare che il cazziatone, che in realtà era dedicato a tutti e 5 i presenti, sia continuato fino alla fine. Cioè, gli errori capitano, ma, supponendo la buona fede di chi lavora, quando gli errori arrivano da lontano c'è qualcuno in alto che non si è spiegato bene e/o una catena gerarchica che non ha riportato correttamente l'idea o la richiesta a chi la doveva eseguire.

Vista nella giusta prospettiva, la cosa interessante diventa, più che l'eventuale errore o il giusto richiamo che ne consegue, l'atteggiamento dei quattro capi intermedi ... pronti a ribaltare verso il basso anche la loro parte.

Una delle caratteristiche dei capi in gamba è quella di assumere come proprie, di fronte ai superiori, tutte -o quasi- le responsabilità del gruppo che dirigono; è per questo che i capi intermedi spesso vengono definiti "responsabili".

Tienine conto se mai ti capiterà di guidare un gruppo di persone.

Mi sento fortunato