martedì, settembre 29, 2009

Colonie israeliane

Nelle polemiche spesso ci si dimentica di citare le più semplici realtà, eccone una che merita di essere sempre tenuta ben presente quando si parla di rapporti tra palestinesi (ed un giorno, si spera, Palestina) ed Israele.

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Le prime colonie israeliane sono nate subito dopo la guerra dei sei giorni (1967).
Dal 1977, con l'arrivo del partito Likud al potere, il progetto di colonizzazione si è intensificato.
Nel 1993, al momento della firma degli accordi di Oslo tra Israele e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina, si contavano 112 mila coloni in Cisgiordania e 153 mila a Gerusalemme Est. Nel 2006 gli ebrei residenti nei territori occupati erano circa 453 mila. Alla fine del 2008 il ministro della difesa Ehud Barak ha autorizzato decine di nuove costruzioni in Cisgiordania, violando gli impegni presi dal governo israeliano.

Da Internazionale n.810, 28 agosto 2009

Ingrandendo un po' l'immagine, e ricordandosi che una colonia israeliana nei territori occupati è una specie di nuovissimo quartiere fortificato protetto dall'esercito israeliano (in pratica una ferita aperta in territorio palestinese), viene da domandarsi quale possibilità vi sia, in futuro, di dividere i due popoli dando a ciascuno un suo spazio.

Escludendo le soluzioni più tragiche (spero, al giorno d'oggi impensabili, come l'eliminazione totale di una delle due parti in causa) ed immaginando che, prima o poi, una soluzione di pace e dignità per tutti vada trovata, mi sembra rimangano solo le seguenti:
  1. Uno stato d'Israele di soli ebrei ed una Palestina "palestinese" libera ed indipendente che comprenda la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Questa opzione richiede che le colonie vengano sfollate e diventino territorio palestinese, ma ci abitano quasi 500.000 persone.
  2. Il nuovo stato Palestinese offre la cittadinanza (compresa di passaporto e diritto di voto) a tutti i residenti nelle colonie, i quali rinunciano alla protezione dell'esercito israeliano per rispondere alle leggi palestinesi. Questa opzione richiede che i coloni (notoriamente ideologizzati) rinuncino ad essere parte di Israele.
  3. Israele ingloba la Cisgiordania offrendo la cittadinanza (compresa di passaporto e diritto di voto) a tutti i cittadini palestinesi che già vi abitano. Questa opzione richiede che Israele rinunci ad essere lo stato degli ebrei per divenire semplicemente lo stato degli israeliani.
Allo stato dei fatti non vedo altre soluzioni e non vedo nessuna di queste in procinto di avverarsi. Quante generazioni dovranno passare prima che Israele -la pare dominante, fino ad ora- decida di affrontare il problema?
~

2 commenti:

Susanna ha detto...

Ho condiviso il tuo post su Facebook! Mi sembrava ne valesse la pena.
Ciao!
gatta susanna

Marco Marsilli ha detto...

@Susanna:
grazie. Fa piacere sapere che qualcuno apprezza le mie (piccole) fatiche.
M.

Mi sento fortunato