domenica, ottobre 18, 2009

Da confezioni a cartacce


Ieri, a Segrate, c'era un gran vento. Di quelli che non si vedono più di un paio di volte l'anno e spazzano le nubi fino a farci vedere il Monte Rosa.

Davanti alla scuola ci sono diversi cestini della spazzatura, colorati di un blu inquietante. I cestini vengono in genere utilizzati per i resti delle merendine che i bambini consumano di fretta appena usciti da scuola prima di tuffarsi nelle attività sportive o nei compiti.
Il forte vento ha praticamente svuotato i cestini e tutte le carte leggere -involucri igenici di patatine, merendine o caramelle-,che si trovavano nella metà più alta del cilindro si trovano ora sparse per i prati.

Non si può dire che sia colpa della maleducazione, le cartacce erano ben state messe nel cestino; e neanche del comune, non si può certo pensare che lo svuotamento di tutti i cestini ogni poche ore sarebbe economicamente sostenibile.

Ma è proprio necessario che la confezione di una merenda da pochi centesimi che viene consumata in piedi fuori dalla scuola, abbia una confezione in grado di durare 1000 anni e più?
~

2 commenti:

Aliza ha detto...

hai perfettamente ragione...e non comprarle per protesta?? dovremmo metterci tutti d'accordo...utopia???
ciao A

Marco Marsilli ha detto...

@Aliza: noi, ad esempio, stiamo cercando di ridurre il più possibile il cibo confezionato, sia a causa delle confezioni si a causa degli ingredienti che sono sempre troppi, nei prodotti industriali.

Per quale motivo in una merendina o in una bottiglia di aceto balsamico (che è già nero di suo) vi devono essere dei coloranti? Mi servono?

Per la nostra esperienze le merende migliori pane e marmellata o frutta, avvolti in un cartoccio di carta. E i bambini sono contenti.

Anche se poi ci scappa il succo di frutta in brick di tetrapak cui non abbiamo ancora trovato alternativa sufficientemente pratica ... sigh.

Mi sento fortunato