mercoledì, agosto 26, 2009

146 milioni vinti al Superenalotto, e poi?

La notizia:

Una persona qualsiasi ha vinto 146 milioni al Superenalotto
Ebbene si, dopo settimane che provavamo la fortuna con il sistemone dell'ufficio, ecco che qualcuno ha finalmente sbancato il jackpot.

Ora, il meccanismo del jackpot sembra rendere il gioco più interessante perché, la (microscopica) probabilità di vincere rimane la stessa ma il premio aumenta ogni volta che non trova un vincitore e, visto che per le leggi statistiche la vincita attesa è data dall'entità del premio (che aumenta ogni volta che non viene distribuito) moltiplicata per la probabilità di vincita (che è la stessa ad ogni giocata), sembra ovvio che vi sia una convenienza a cercare il jackpot.

La storia, però, ci racconta di probabilità di vincita troppo basse (a vantaggio delle casse dello stato ed i Lottomatica) e di vincitori rovinati dopo pochi anni, da una ricchezza tanto improvvisa da non saperla gestire emotivamente ed umanamente, prima che finanziariamente.

Qualche anno fa rimasi colpito dall'apprendere che un ricercatore inglese aveva passato anni della sua vita a cercare di identificare quello che lui chiamava il valore della felicità. Beh, senza tirarla tanto lunga, vi dirò che la massa monetaria che aveva maggior possibilità di portare alla felicità i possessori era tra 1 e 2 milioni di euro.

Beh, pensateci bene, agli stipendi attuali ci vogliono 10 anni per guadagnare dai 200 ai 500 mila euro (netti, per famiglia media), una bella macchina costa attorno ai 30 mila euro (e dura circa 10 anni) ed una dignitosa villetta di periferia impegna attorno ai 500 mila.
Con 1 milione di euro si mette su casa e si mettono via quasi 10 anni di reddito. Accidenti, continuando a lavorare (almeno il capofamiglia) ed investendo il 500k in immobili da mettere a reddito, si ottiene un quasi raddoppio del reddito per quasi tutta la vita. Niente male.

Dunque, se avessero il premio in modo da elargire 146 premi da 1 milione, avrebbero fatto felici quasi 146 famiglie cioè almeno 300 persone ... suona bene, eh?

Invece una persona sola ha vinto 146 milioni, con pure una alta probabilità che questa sia condannata ad un'infelicità causata dalla vincita stessa.

Dopo averci pensato un po' ed aver sparso copioso sangue in sala mensa ... in ufficio abbiamo deciso di giocare i prossimi sistemoni al Lotto (senza il super) in modo da ambire premi minori ma di avere una più alta (ma sempre microscopica) probabilità di vincere.

Ma, immaginiamo un attimo che Padron Silvio impazzisca e decida di donare al popolo le sue ricchezze tramite una lotterie che distribuisca il suo patrimonio (circa 6,7 miliardi di dollari) a tagli da 1 milione di auro ciascuno.
6,6 miliardi di dollari sono 4,7 miliardi di euro che sono 4.700 milioni di euro, cioè 4.770 premi della nostra lotteria immaginaria. Che significherebbero più di 10.000 persone felici in più da un giorno all'altro, senza considerare l'indotto.

Fantastico!

Ma visto che l'idea della distribuzione della ricchezza mi frullava in testa da un po' (da quando ho sentito un tecnico della Banca d'Italia parlarne con dovizia di particolari in radio) ho fatto un po' di googeling ed ho trovato diversi documenti che riportano più o meno le stesse cifre.

Così ho scoperto che, nel nostro paese, il 10% più ricco della popolazione possiede il 45% delle ricchezze, e che questa disparità tra i più ricchi ed il resto della popolazione aumenta di anno in anno.

Non solo la disparità tra il 10% più ricco del paese e gli altri è molto più alta rispetto a Francia e Germania, ma cresce anche più velocemente.

Inoltre, dalla fine degli anni 90 ad oggi ci sentiamo tutti più impoveriti? E' proprio così:
«... a parità di potere d’acquisto, gli stipendi reali (in Italia) sono diminuiti quasi del
16 % tra il 1988 e il 2006»
mentre, per gli altri paesi ad economia avanzata:
«In media, negli 11 paesi considerati, a parità di potere d’acquisto, gli stipendi reali sono invece cresciuti del 22 % sullo stesso periodo.»
almeno, per fortuna:
«L’Italia ha in parte colmato il crescente gap tra ricchi e poveri aumentando la tassazione sulle famiglie e spendendo di più in prestazioni sociali per le persone povere.
Sorprendentemente, l’Italia é uno dei tre soli paesi OCSE che ha aumentato la spesa in prestazioni rivolte ai poveri negli ultimi dieci anni.»
Ma, è anche vero che:
«Il reddito medio del 10% degli Italiani più poveri é circa 5.000 dollari (tenuto conto della parità del potere di acquisto) quindi sotto la media OCSE di 7.000 dollari.»
Insomma, siamo un paese in declino con alcuni troppo ricchi, una classe media in declino ed ampie fasce di povertà.

Consoliamoci con il Superenalotto ed incrociamo le dita, che conviene ...

Se vi interessano le fonti, potete trovare un po' di informazioni in:

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1 commento:

Unknown ha detto...

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Mi sento fortunato