sabato, gennaio 16, 2010

La famiglia dei patatoni

Complice il freddo e la pioggia, è tempo di domeniche pomeriggi in famiglia. Per un po' si possono guardare i cartoni animati in televisione, ma poi? Non vorrete mica bervi tutta la pubblicità che serve a sostenere le enormi aziende televisive italiane, no?



Noi, una domenica di pioggia ci siamo inventati il gioco di costruire la potato-family.
Servono:
  1. alcune patate
  2. un coltello 
  3. alcuni pezzi di bambole o bambolotte rotte o smontate
  4. un paio di pennarelli indelebili 
  5. una scatola di stuzzicadenti
  6. alcuni fogli di carta (per realizzare gli sfondi) ed una macchina fotografica
  7. uno o più bambini di una età compresa tra 5 e 13 anni
Lavate bene le patate togliendo tutte le tracci di terra e date libero sfogo alla fantasia.


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domenica, gennaio 10, 2010

2000~2009 Bilancio economico USA

Ricordo una serata passata a filosofeggiare di politica americana con un carissimo amico. Sono passati 10 anni e mi ricordo ancora la forza con cui sosteneva l'idea che

«voterei i democratici per le questioni sociali, ma i repubblicani per l'economia»
ed in effetti, questo è stato il leit motiv della politica americana degli ultimi anni, energicamente rilanciata in Italia da commentatori come Giuliano Ferrara.

A dimostrazione del fatto che l'opinione più diffusa sia spesso quella errata, ho trovato un articolo
del premio nobel per l'economia 2008 Paul Krugman in cui parla dell'ultimo decennio americano come del decennio sprecato. Un decennio in cui, negli USA, non vi sono stati progressi di nessuno degli indicatori attualmente utilizzati per misurare l'economia: né il PIL, né l'occupazione, né gli indici di borsa hanno mostrato miglioramenti apprezzabili. Non è cresciuta l'economia come non è migliorata la redistribuzione della ricchezza. Ed il lato peggiore è che non sono neppure migliorate le condizioni base per condurre affari in maniera profittevole, non sono migliorate le regole, non è aumentata l'onestà degli amministratori ed, al contrario, diversi fatti di cronaca -dalla Enron a Madoff- hanno minato la fiducia degli investitori e dei cittadini in generale nelle istituzioni e negli organismi di controllo.
 
Considerando che in questo decennio gli USA sono stati governati per ben 8 anni dai repubblicani capeggiati da George W. Bush, direi che non ci resta che archiviare l'ideologia liberista tra i fallimenti della storia economica e politica. Senza nulla togliere alla libertà economica e d'impresa quando correttamente esercitata entro limiti posti per garantire che queste attività vadano nell'interesse complessivo della società.
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Mi sento fortunato