martedì, settembre 30, 2008

Attraversare la strada


Non so come facciano tutti gli altri genitori ma io impazzisco se, durante i fine settimana, non si esce di casa ogni tanto, anche solo per fare un giro al parco.
Venerdì mi hanno operato il menisco.
Domenica, anche per liberare un po' il Capo sono uscito di casa per fare un giro. Mi aiutavo con una stampella e spingevo la carrozzina con la la figlia di 12 giorni, la figlia di 5 anni mi aiutava a dare una direzione alla navicella spaziale con le ruote e il figlio maggiore (11) seguiva paziente la strana comitiva.

In effetti, mi sentivo un po' strano. Mi sentivo il soggetto di una foto del 1950, di quelle in bianco e nero e un po' sbiadite.

Accidenti, ma perché i passeggini sono fatti in maniera da rendere così difficile portarli con una mano sola? E, anche rinunciando alle stampelle, perché le maniglie sono così basse da non consentire ad una persona di 1,80m di portarlo senza procurarsi un sonoro maldischiena da ingobbimento?

La cosa positiva è che le macchine si fermavano a 100m, come per timoroso rispetto, appena ci avvicinavamo alle strisce pedonali.

Sono stato fortemente tentato di percorrere avanti ed indietro per tre o quattro volte l'unico attraversamento pedonale che ci separa dal parco di quartiere, solo per vedere l'effetto che faceva. Ma, in fondo, il diritto mi chiede di comportarmi da buon padre di famiglia e ho rinunciato.
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Chi fa da sé ...

Chi fa da sé,
fa per tre.
... e produce due disoccupati
Gabriele, 11 anni
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sabato, settembre 20, 2008

La grande idea della frutta e verdura a prezzo fisso

I medici, le riviste e la coscienza ci ricordano costantemente che dobbiamo mangiare frutta e verdura fresche. Certo, è più semplice tirar fuori una merendina, che bellissime reclame assicurano sana e salutare, dalla dispensa o dal frigo.
La frutta poi è difficile, bisogna lavarla, non si conserva a lungo fuori dal frigo, non è buona se è di frigo e poi costa e, per noi cittadini, è anche difficile capire quale sia di stagione, visto che al supermercato c'è ormai tutto per quasi tutto l'anno.
In famiglia abbiamo superato i primi problemi predisponendo un vassoio di frutta già lavata sempre a disposizione in casa ed abbiamo abituato i bambini, e noi stessi, a tenerla sempre in considerazione se scatta il desiderio di spuntino. Il grosso ovviamente è tenuto in frigo ed, una volta al giorno, si controlla il vassoio e si rinpingua se langue.

Per quanto riguarda l'acquisto, ho scoperto un negozio (una formula commerciale, in realtà), che vorrei pubblicizzare in questo mio post: Unifrutta (gmap: Unifrutta SRL).

Il negozio si trova a Settala, in provincia di Milano ed è il primo che io abbia conosciuto che vende (quasi) tutta la frutta e verdura a prezzo fisso. Il prezzo era originariamente 1€/Kg, adesso credo che sia un po' di più ma vi assicuro che la differenza non si sente.

La cosa funziona così: si prende un carrellino all'ingresso, si prende un certo numero di borsine di plastica e i classici guantini per maneggiare la frutta sfusa, dato che il prezzo è uguale per tutti i prodotti a libero servizio, si possono organizzare i sacchetti come si desidera. Io, ad esempio, dovendo comprare mele, cerco di prendere almeno un frutto di ogni tipo mela in vendita, in modo da garantire sempre una certa varietà e e accendere la curiosità dell'occhio del gusto e dell'olfatto.
In effetti, presa la mano, diventa un gioco a scoprire i prodotti che non si conoscono o che non si ha mai avuto occasione di assaggiare (perchè regionali o, comunque, non di largo consumo).
Per cui ho scoperto i peperoni friarielli, le melanzane tonde che non avevo mai assaggiato e ho riscoperto le mele renette che non vedevo da tanto tempo.

Si badi bene, per mantenere i costi bassi la frutta è quasi tutta di II categoria, di stagione e in maggioranza di provenienza italiana (circa il 70%). La norma prevede che nella frutta o verdura di II categoria vi possano essere "difetti di forma, difetti di colorazione, difetti della buccia, quali piccole fenditure o scalfitture cicatrizzate, purchè la superficie sia ridotta, lievi protuberanze e lievi ammaccature". Insomma, detto in altri termini le carote non sono tutte uguali e non sono tutte dritte mentre le mele non sono tutte enormi e lucide come si trovano, in genere, al supermercato.

All'uscita, si poggi attuo su una grande bilancia da magazzino, e la cassiera batte lo scontrino per il peso totale.

Il risultato è che, la settimana scorsa, con poco meno di 40€, ho portato a casa quasi 40Kg di frutta e verdura (la spesa di due famiglie per una paio di settimane) ed una quantità di plastica 10 volte inferiore ad una normale spesa dello stesso tipo al supermercato.

Lo spettacolo era tale che non ho resistito ad esporre la mia spesa sul tavolo da pranzo e immortalarlo (la fotografia si ingrandisce se la selezionate).

Non posso che sperare che questa formula commerciale si estenda consentendoci di mangiare meglio, inquinare meno e, perché no, risparmiare.
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venerdì, settembre 19, 2008

Parole con poco senso, in ospedale


Ipotetico riassunto di soap opera:
Giuseppe era allettato dall'offerta di Federica che gli offriva uno stipendio doppio rispetto all'attuale per andare a lavorare su una piattaforma petrolifera lungo le coste dell'Inghilterra. Nel frattempo Sara, la moglie di Giuseppe, era assediata dalle anvances del nuovo capo John John, di fronte al quale si trova a dover ergere muri di protezione sempre più alti. In questa puntata Beatrice, moglie di John John, è invece allarmata per il troppo interesse di Federica nei confronti del marito.

Nella vita reale, invece, capita di andare in ospedale e, nell'ascensore, trovare scritto: Accesso consentito esclusivamente a pazienti ALLETTATI.
Ci siamo saliti lo stesso, anche se mia moglie era ASSEDIATA. Mica potevamo uscire dalla porta ALLARMATA, no?

Nello studio medico un biglietto promemoria ricordava: Chiamata portantini per ritorno delle consulenze in pronto soccorso. Mi è capitato di fare delle consulenze, ma non riesco ad immaginare un portantino che le accompagna da qualche parte. Insomma, è come se in uno studio televisivo ci fosse scritto: chiamare i facchini per trasportare le idee in cantina.
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mercoledì, settembre 17, 2008

Saluti di fine estate


Un girasole di città saluta i passanti in una giornata di fine estate.
Incredibile, abbiamo passato la metà di settembre e dietro al condominio confinante c'è ancora un girasole che occhieggia da sopra la ringhiera.

Queste piccole scoperte sono prerogativa di chi si muove a piedi o in bicicletta. Un buon motivo in più per non smettere.
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Polenta e radicchio

Il fiume Natisone

Mi ricordo che ero piccola e mingherlina. A cena, nella casa di famiglia dove viveva anche lo zio, c'era il solito pasto di polenta, radicchio ed un pezzo di formaggio a testa. Avevo circa 10 anni.
Gli uomini tornavano dai campi e dalla stalla, avevano piatti più pieni, un uovo ciascuno ed un bicchiere di vino.

Eravamo in 7 in famiglia e, come succede ogni tanto ad ogni ragazzina sentivo il bisogno di impormi, di attirare l'attenzione e, nonostante la fame ho dichiarato ad alta voce «Non ho fame» ed ho allontanato il piatto.

Mi mordevo le labbra aspettando che mi chiedessero cosa desideravo, se stavo bene, se desideravo un po' di carne o se preferivo pane e latte e latte tiepido.

Lo zio Daniele, persona di indole buonissima, mi rispose tranquillamente «Si. Fai bene» poi alzando gli occhi chiari dal piatto «ogni tanto ci vuole proprio un giorno di digiuno. Poi si va di corpo ed il giorno dopo la fame torna come sempre».
Nessuno replicò. Io non mangiai nonostante la fame nera e, successivamente, non provai più ad impormi a tavola.

Il racconto è Enny, di mia madre, slovegna (ho parlato degli slovegni in un mio precedente post). L'evento dovrebbe risalire più o meno al 1948~50.

Ho trovato il racconto interessante perché fornisce molti spunti sul nostro rapporto con il cibo ed i suoi significati simbolici, per arrivare fino ai figli, le loro richieste e le nostre risposte.
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venerdì, settembre 12, 2008

Osvaldo incontra l'arcangelo Gabriele, prima puntata


In cielo ci sono belle nuvole. Si, le solite grigie giornate lombarde hanno cambiato stile, le nuvole sono alte, a strati bianche e di diverse tonalità di grigio, fino al nero. Sembrano quasi le nuvole sulle colline toscane così spesso usate da sfondo, quando non da protagonista, nei quadri di Michelangelo. Osvaldo si domanda se dipenda dal riscaldamento globale.

Il ginocchio di Osvaldo scricchiola un po' salendo un gradino, è difficile dimenticarsi del menisco quando è offeso.
I nuovi monumentali edifici dell'ospedale San Raffaele costituiscono una splendida cornice per nuvole così belle.
Di fronte ai suoi occhi si staglia un grande edificio sormontato da una traliccio a cupola. In cima alla cupola disegnata dal traliccio di metallo si staglia imponente la la statua dell'arcangelo Raffaele -e non si tratta di una coincidenza- con le ali parzialmente aperte.

Un fremito. Un battito d'ali. Vuoto. Spariti tutti. Silenzio.
Osvaldo si ferma a contemplare l'angelo che si trova a due passi da lui. E' così bello. Cerca di capire se ha il seno. Ma potrebbero essere pettorali sviluppati per sostenere il peso del corpo con le ali. Si sofferma sul pacco, ma anch'esso non fornisce un'informazione evidente ... chissà se porta la conchiglia come i boxeur o i judoka.

«Vuoi provare?» e Osvalodo «Meditavo sul fatto che sono troppo limitato per esprimere delle idee originali sul sesso degli angeli».
Raffaele «Sei stato scelto, inginocchiati». Osvaldo, inginocchiandosi, sente ancora lo scricchiolio del ginocchio sinistro, forse i 4 piani in discesa per le scale dell'ospedale erano stati una pretesa eccessiva per il suo povero arto. «Fa niente se appoggio a terra un ginocchio solo? Ho paura che dall'altro mi scappi via un menisco». L'angelo tuona «Di così poco sacrificio sei capace?».
«Se proprio devo» e poi a mo' di protesta «certo che da un angelo mi aspetterei un po' più di umana comprensione» e ancora «ripensandoci, magari non proprio umana» e poi più lentamente, come se stesse parlano tra se e se, «credo che si dovrebbe parlare di comprensione divina, ammesso che il Divino esista». Non si sa se sia solo suggestione, ma in quel momento un rombo sommesso, come il brontolare di un tuono in lontananza, attraversa la piazza.

(continua ...)


Creative Commons License
Osvaldo incontra l'arcangelo Gabriele, prima puntata by Marco Marsilli is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.

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mercoledì, settembre 10, 2008

Un thriller in meno di 20 parole


Sei l'ultimo essere umano rimasto sulla Terra. Sei seduto sul letto, in silenzio, con la testa tra le mani, in una stanza chiusa.
...
Bussano.


* Mia versione di una novella che Stephen King ha raccontato ad un intervistatore che gli chiedeva se sarebbe stato capace, dopo tutti quei libri chilometrici, di scrivere un thriller breve o brevissimo.
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martedì, settembre 09, 2008

Le scarpe scoppiano


In tanti anni di scuola e di lettura ci siamo fatti l'idea che i significati delle parole e le strutture delle frasi debbano essere così come vengono usate. Raramente ci domandiamo il perché di di una certa struttura sintattica o di una certa associazione tra sintassi (la forma delle parole scritte) e semantica (il significato delle stesse).

La vicinanza con i bambini ed un pizzico di curiosità ci possono portare a scoperte curiose ed interessanti.

Gaia (4 anni) mette diverse paia di scarpe in una scatola capiente. Come si addice ad una perfetta signorina, le scarpe sono appaiate e collocate su due strati ben ordinatati, separati da uno di quei panni che a volte si trova nelle confezioni di scarpe costose.

Con la contenuta pazienza di chi deve spiegare delle cose ovvie a chi non capisce, mi spiega che dovrebbe metterla nell'armadio ma che, visto che lo scaffale è oltre la sua portata, mi tocca proprio di aiutarla.
Mentre sollevo la scatola mi avverte che vanno trattate con cura perché potrebbero scoppiare.

Hmmm, scoppiare?

Beh, sì, scoppiarsi, cioè rompere le coppie. Ovvio, no?
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lunedì, settembre 08, 2008

Eolico vs nucleare

Alla fine è successo, la produzione mondiale di energia eolica ha superato la produzione nucleare. Alla faccia della promessa di energia economica ed illimitata dall'atomo.

Vi dirò che non sono mai stato antinucleare per principio, l'idea di produrre quantità illimitate di energia a basso costo inquinando pochissimo ma a costo di alcuni ragionevoli rischi ha sempre attratto la mia fantasia.

Il fatto è che, secondo Warren Buffett e Carlo Rubbia -un paio di persone che stimo per motivi ovviamente diversi- l'energia nucleare è, oltre che rischiosa, anche economicamente insostenibile senza aiuti di stato al valore attuale dell'energia.

Si noti che:

  1. Carlo Rubbia è premio Nobel per la fisica 1894 oltre che ex direttore del Cern di Ginevra
  2. Warren Buffet è diventato l'uomo più ricco del mondo grazie al fondo di investimento Berkshire Hathaway che ha fondato nel 1962 e che ha (quasi) sempre garantito un aumento del 30% annuo del capitale ai suoi investitori.
    Nel 2007 ha speso 13 milioni di dollari per valutare la sensatezza economica dell'acquisto di una centrale nucleare negli USA. Alla fine del lavoro di analisi ha dichiarato che la produzione di energia nucleare è insostenibile dal punto di vista economico (a meno di aiuti di stato).
... se non ci capiscono loro.

Ovviamente, vista la fame di energia che c'è, la partita non si chiude qui. Anche se l'dea di investire enormi quantità di denaro per costruire nuove centrali atomiche in Italia sembra già nata vecchia.
In fondo, perchè dovremmo investire i nostri -già pochi- denari dove gli altri stanno disinvestendo?

Approfondimenti nella rubrica "non è vero che tutto va peggio" di Michele Dotti, su AriannaEditrice, su SenzaSoste e su Repubblica (limitatamente agli USA).
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HwUeeeee

Benvenuta Aurora Dafne,
ben arrivata in questo mondo,

ed in quello che deve ancora venire.
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domenica, settembre 07, 2008

Il giorno prima

Prima dell'Aurora

Ma che penseranno lettrici e lettori se pubblico un post così personale? Voglio solo condividere con voi un po' delle ansie, delle aspettative e delle gioie di un papà. E poi, accidenti, è pur sempre il mio diario, no?

Oggi, in ospedale ho avuto occasione di parlare con un giovane papà alla prima figlia. Mi ha confessato le sue comprensibili preoccupazioni ma, più di tutto mi ha colpito con una frase che anch'io ebbi modo di usare più di una volta: «è la cosa più emozionante che possa capitare nella vita».

Siete liberi di non crederci, ma è proprio così.
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sabato, settembre 06, 2008

BlogFest a Riva del Garda

Il fine settimana prossimo (12, 13, 14 settembre 2008) c'è il BlogFest a Riva del Garda.

Se, come me, non potete andarci, potete partecipare inviando le vostra segnalazione per i Blog che vorreste vedere nominati ai Macchianera Blog Awards 2008 (MBA per gli amici).
In realtà le candidature andavano proposte entro ieri 5 settembre, ma vedo che la form è ancora online e funziona.
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venerdì, settembre 05, 2008

Sicurezza stradale

Cito dal sito del Ministero della Salute, senza commenti:

Gli incidenti stradali provocano ogni anno in Italia circa 8.000 decessi (2% del totale), circa 170.000 ricoveri ospedalieri e 600.000 prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero; rappresentano inoltre la prima causa di morte tra i maschi sotto i 40 anni.
Il gran numero di persone che subiscono lesioni, più o meno gravi, in seguito ad incidenti stradali costituiscono la prova che, anche in termini di costi sociali legati all'assistenza e alla riabilitazione, ci troviamo di fronte ad una "emergenza" non trascurabile. E' del tutto evidente quindi che le problematiche legate alla sicurezza stradale, pur nella molteplicità dei fattori implicati e degli organismi ed enti interessati ad azioni preventive e correttive, costituiscono certamente un aspetto primario della Sanità pubblica.
http://www.ministerosalute.it/promozione/inc_stradali/incidenti_stradali.jsp#inizio

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giovedì, settembre 04, 2008

Lago


Questo non è un lago.

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martedì, settembre 02, 2008

La storia delle cose

Un filmato “militante” di provenienza USA e doppiato in italiano. Credo che valga la pena di vederlo per avviare la riflessione - ormai non rimandabile - sull’abuso delle risorse che stiamo commettendo ai danni nostri e dei nostri discendenti.



Ralph Nader descrive il film, realizzato da Annie Leonard, come "a model of clarity and motivation.
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lunedì, settembre 01, 2008

Portati a casa un soldato (può sempre servire)

Immagine tratta da esercito.difesa.it

Per essere pedante fino in fondo vi ricordo le statistiche delle cause di morte per 100.000 abitanti, in Italia nel 2006:
  • 1 omicidio
  • 2 morti sul lavoro
  • 7 suicidi
  • 10 morti per incidenti stradali
  • 11 morti per incidenti domestici
A cui va aggiunto che, a livello europeo, la violenza familiare è la prima causa di morte per le donne tra i 16 ed i 44 anni.

Insomma, volete i militari a risolvere l'emergenza sicurezza? Mandateli a fare multe, a consolare i depressi, ad aiutare le vecchiette a fare le pulizie di casa o in casa delle giovani coppie.

Magari tenetene sempre uno in casa, in cucina vicino al cassetto dei coltelli, a sorvegliare che le regole di civiltà non vengano mai travalicate, anche nelle liti più furiose.

Se vi capita, lasciate il soldato a sorvegliare il cassetto e la televisione e uscite più spesso, state in compagnia, fate due passi al parco più vicino a casa vostra, risparmiatevi ogni tanto l'uso dell'automobile che stressa ed è pericolosa.

Se evitate di acquistare l'acqua in bottiglia e bevete quella -in genere ottima- del rubinetto, potete anche chiedere al vostro soldatino di accompagnarvi fino al negozio più vicino portando una borsa con le rotelline, di quelle che usano le persone anziane, che in genere è sufficiente per la spesa di 3 giorni di una famiglia di quattro persone.

Magari farete pure amicizia con la vicina di casa che vi chiederà come si fa ad averne uno o come si usa, quanto mangia a come va trattato.

Insomma, viva l'esercito se ci aiuta veramente ad affrontare l'emergenza sicurezza! Ancora, ancora ...
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Mi sento fortunato