martedì, agosto 12, 2008

Il costo del petrolio e la caccia all'untore

Il Italia c'è una tradizione che risale ai tempi del medioevo: quando arrivava la peste si cercava un colpevole, un untore. E non si andava tanto per il sottile, era sufficiente una denuncia in pubblica piazza per far impiccare un povero cristo.
Insomma, qualcuno la doveva pur aver portata questa maledetta peste. Era un modo come un altro per sfogare la rabbia del popolo e, magari, anche l'invidia verso qualcuno che già non se la era presa, la peste.

Ed ecco che si arriva ad oggi. Il consumo mondiale di petrolio - una risorsa accumulatasi nel ventre della terra in quache milione di anni e dunque destinata prima o poi a finire - presenta un aumento di consumo come nel grafico che segue:


una bella rampa di salita ininterrotta.

Che io sappia, se una risorsa è limitata e necessaria, finisce per essere contesa tra i soggetti che la vogliono acquistare e questo, inevitabilmente, finisce per far salire i prezzi.

Perché il prezzo del petrolio scenda deve avverarsi almeno una delle seguenti:

  • dovrebbe diminuire il consumo di petrolio, a parità di capacità estrattiva
  • dovrebbe aumentare sensibilmente la capacità estrattiva
Il fatto è che Cina ed India, che contano miliardi di abitanti, sono ben diretti verso il raggiungimento del nostro tenore di vita e sono ancora ben lungi dall'esserci arrivati. Dal momento che siamo ancora all'inizio dello sviluppo delle energie rinnovabili e dell'efficenza energetica, il consumo di petrolio non diminuirà.

Peraltro, i giacimenti più facilmente raggiungibili sono già sfruttati al massimo, quando non addirittura esauriti. Restano da utilizzare giacimenti il cui costo di sfruttamento sarà sempre più alto. Questi giacimenti saranno interessanti ad un elevato prezzo del petrolio ma diventerebbero antieconomici se il prezzo dovesse scendere.

E' facile prevedere che, vista la richiesta crescente di energia sul mercato mondiale, ogni annuncio di aumento di capacià estrattiva abbia effetto temporaneo e che il prezzo del petrolio continuerà ad aumentare ancora per alcuni decenni.

Panorama del 17/07/08, esce con una copertina composta come segue:
immgine di sfondo: mostruose cavallette d'acciaio divorano banconote
Ecco chi divora i nostri soldi
SPECULATORI ALL'ATTACCO
L'anticipazione recita:
Shock petrolifero.
Crisi alimentare.
Ritorno dell'inflazione.
E, dietro, i nuovi predatori della finanza che muovono miliardi di dollari.
Chi sono, come lavorano
e chi può fermarli.
TREMONTI: IO HO UN PIANO
Pazzesco!

Ora, a parte l'effetto un po' ridicolo dell'occhiello riguardo il piano di Tremonti, non sembra una vera e propria caccia all'untore?

Non che gli specuatori siano siano dei santarellini, ma il loro mestiere è quello di anticipare i trend di mercato acquistando adesso il prodotto di domani, in modo da poterlo poi rivendere con un guadagno. Dunque il loro contributo si ferma all'anticipare un eventuale aumento, non a provocarlo.

Certo, la caccia al capro espiatorio è liberatoria, ma non contribuisce punto alla soluzione dei problemi.

Cosa ci vorrà per capire che siamo di fronte ad un cambiamento epocale e che prima cominceremo ad affrontarlo e meglio sarà?

Per approfondire:
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