martedì, agosto 19, 2008

Milano vista da dietro


La città vista da dietro, dai suoi cortili, non cessa di provocar vertigine.

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3 commenti:

Aliza ha detto...

bello questo post, da la vertigine l'uomo instancabile. Per me donna che è sempre vissuta "tranquillamente" nella profonda campagna veneta, questo post mi ha catturato come mi cattura un formicaio, tutte le formiche sono indaffarate sanno cosa fare e lo fanno velocemente. Ho visto le persone che abitano quel palazzo, uscire e rientrare, pranzare e dormire, stendere i panni sul terrazzino e rientrare in una parola vivere. Grazie A.

Davide Baroncelli ha detto...

Sembra il cortile di casa dei miei, a Milano: vecchi intonaci che si sfarinano lasciando macchie umidicce di grigio cemento che bucano l'orrendo giallo senape sulla facciata di un palazzo di almeno otto piani. Che siamo una razza senza speranza si capisce dal fatto che tipicamente quell'intonaco marcio verra' sostituito da pratiche piastrelline di klinker marroncino, passando dall'orrore all'obbrobrio.

Qui a Londra e' freddo, mi manca la mamma e una serie di altre cose, ma quando cammino per le strade, molto raramente le case hanno piu' di tre piani, e le facciate sono omogenee, le architetture si evolvono armonicamente da un "Borough" all'altro, gli intonaci sono a posto (e i marciapiedi puliti). Quella vertigine, qui non capita mai, perche' - benche' come conseguenza si sia evoluta su una superficie molto ampia - la citta' e' quasi sempre a misura d'uomo.

Marco Marsilli ha detto...

Già, case basse, intonaci a posto e marciapiedi puliti, tanto poco basterebbe per una città vivibile.

Mi sento fortunato