mercoledì, febbraio 18, 2009

Donare è anche ... regalarsi un giorno di vacanza

Si, lo so, abbiamo tutti molto da fare. L'azienda non può fare a meno di noi, l'ufficio piange, i progetti restano indietro e se deve avvenire una crisi, avverrà mentre siamo via.

Eppure ... eppure oggi mi sono regalato un giorno di vacanza a spese della comunità. Era tanto tempo che volevo farlo ma non trovavo il tempo, non sapevo a chi rivolgermi, temevo lunghe code in laboratori analisi ed i soliti orari assurdi per cui l'ufficio apre alle 8 e alle 9 di mattina smettono i prelievi. E anche, sopratutto, prendere un giorno di ferie.

Oggi mi sono alzato al solito orario. Ho fatto la doccia. Ho allattato, cambiato e vestita la Tamagotchi. Mi sono vestito da weekend con pantaloni a quadretti, maglioncino nero senza camicia e scarponcini da montagna. Ho fatto abbondante colazione con la Principessa mentre cullavo la tamagotchi con un piede e poi le ho accompagnate rispettivamente all'asilo e dalla tata.

La moglie, che andava nella mia stessa direzione, mi ha accompagnato in macchina fino all'ospedale San Raffaele dove c'è un centro per la donazione del sangue.

Superato il -mai risolto- problema del parcheggio, mi avvio nella direzione indicatami dai cartelli con le frecce: settore Dibit2 piano R.

L'ospedale è una struttura eccellente e formidabile. Il fondatore don Luigi Maria Verzè è stato chiacchierato a tempi alterni per l'amicizia con Craxi, per aver ospitato mafiosi, per aver ricevuto fondi a destra ed a manca, per aver espanso l'ospedale a spese del vicino parco senza i debiti permessi, e, ultimamente, per l'energico sostegno a Silvio Berlusconi. Ma qualunque sia la storia del fondatore, la struttura -che è posseduta da una fondazione ONLUS- è un raro esempio di efficienza, cortesia, pulizia, ottima organizzazione e attenzione per le strutture come per le persone.

Al piano R, un impiegato mi riceve con un ampio sorriso, compila velocissimo alcune carte mentre mi chiede i dati anagrafici. Mi da un tagliando numerato, mi fornisce una scheda da compilare e mi fa accomodare in una sala d'attesa.
La sala è arredata con alcuni tavolini da bar, un bancone con la macchina del caffè ed un espositore per pacchetti di biscotti, acqua, cornetti e financo panini da scaldare nell'apposito fornetto; tutto a libero servizio.
Alcune persone dall'aria rilassata leggono il giornale, prendono il caffè, parlano discretamente al cellulare.

Una giovane dottoressa con camice bianco e allegre calze multicolor mi chiama in studio, mi sottopone una lunghissima sfilza di domande, mi vista e mi spiega quali sono i miei doveri: avvisare se si prendono medicine, astenersi dalla donazione se si adottano comportamenti a rischio o se si viaggia in paesi stranieri, etc...

La dottoressa è gentile e mi spiga che il protocollo prevede anche l'elettrocardiogramma, ma viste le generalmente buone condizioni di salute potrei portarglielo anche in seguito, se adesso ho fretta. Spiego che sono disponibile a farlo subito e lei produce la richiesta per la cardiologia. Mi spiega che gli esiti degli esami e delle analisi mi verranno recapitati a casa nei prossimi giorni.

Mi avvio per il reparto cardiologia che trovo affollato ma immancabilmente tinteggiato di fresco, ordinato e pulitissimo. In una delle sale di attesa c'è un tavolino apparecchiato con una tovaglia di plastica a colori vivaci dove un gruppo di bambini gioca con fogli e matite colorate.
Consegno il foglio della richiesta ad un infermiera ed in 10 minuti scarsi sono di nuovo al centro donazioni.

Mi fanno accomodare su una poltrona sollevabile e inclinabile, come quelle del dentista. L'infermiere trova la vena e mi attacca ad una macchina che preleverà esattamente 400g di sangue B positivo.

Il prelievo dura una decina di minuti al termine dei quali mi alzo senza l'ombra di un giramento. Mi fermo in sala d'attesa dove prendo un caffè ed un cornetto con la marmellata. Leggo il la prima pagina di un giornale seduto al tavolo con una giovane signora con luminosi occhi azzurri e qualche capello grigio. Andando via la saluto e mi pento di non averle rivolto la parola, dato che mi è sembrato che se lo aspettasse.
Un impiegata, uscendo, timbra il permessino per l'ufficio che, di fatto, mi costringe ad un giorno di riposo dal lavoro.

E' una splendida giornata di sole. Rinuncio all'autobus e affronto a piedi i due km che mi separano da casa, attraversando il Golfo Agricolo -uno dei pochi luoghi rimasti verdi in un territorio molto sfruttato negli ultimi anni-. Il vento solleva i capelli, il sole scalda il viso ed i pensieri fluiscono liberamente in uno dei pochi momenti veramente liberi di cui riesco a godere da mesi.

Mi fermo al bar sotto un portico che si affaccia su un parco. Mentre sorseggio un latte macchiato, resto mezz'ora a guardare alcuni bambini che giocano sorvegliati dai nonni. Mangio un'altra brioche -devo pur recuperare il mio quasi mezzo litro, no?- e mi avvio verso casa.
Sono le 11.00, affetto tre zucchine e due melanzane da fare ai ferri e scrivo questo post mentre aspetto che il Troll torni affamato dalle scuole medie. Durante il pomeriggio mi occuperò dei bimbi, mentre il Troll farà i compiti e la moglie potrà dedicare al lavoro l'intero pomeriggio.

Ho donato il sangue e mi sono regalato una pregevole giornata. Lo consiglio a tutti! ... e mi domando come ho fatto a non farlo fino ad ora.

P.S. E dire che, secondo Panorama, in Italia manca mezzo milione di donatori. Pazzesco.
~

2 commenti:

Aliza ha detto...

mio padre anni fa è stato salvato da un donatore, a seguito di un incidente automobilistico, era in sala operatoria. Il donatore è venuto all'ospedale in pigiana, sai quei pigiami di flanella a rigoni, era notte fonda, l'ho rincorso per ringraziarlo ma lui con molta semplicità ha alzato la mano in segno di saluto ed è uscito dicendo:
"ho un sangue raro 0 rh negativo abito vicino all'Ospedale e quando serve mi chiamano" perciò GRAZIE di donare il sangue.
Per quanto riguarda il commento che hai lasciato da me, c'è questa
enorme risonanza per i casi di violenza perche voglino legittimare le ronde e non solo, non credi?? ciao buon wend A
ciao

Aliza ha detto...

marco, ho commesso un errore, il gruppo sanguigno di mio padre è
A negativo. Solo per essere precisa...ciao A

Mi sento fortunato