domenica, febbraio 22, 2009

La ricostruzione in Iraq? Una truffa colossale.

Oibò, finalmente la verità viene a galla, ma in Italia non merita neanche un frammentino di tg, neanche un minuto di tv e nessuno se ne accorge.

In questi giorni le televisioni in lingua inglese trasmettono un sacco di servizi su una notizia che in Italia è stata ripresa solo da Panorama, in un articolo datato 16 febbraio 2009 ed intitolato La ricostruzione irachena? “Una truffa colossale”:

«“Il vero saccheggio di Baghdad non l’hanno fatto i disperati degli slum ma gli ufficiali e i contrattisti americani”. A parlare è un uomo d’affari statunitense, intervistato dal britannico “The Independent“. Una frode impressionante, sui soldi destinati alla ricostruzione dell’Iraq: su questo, secondo il quotidiano, stanno investigando gli agenti federali negli Stati Uniti. Sui 125 miliardi di dollari stanziati dal 2003 , secondo un rapporto dell’ispettorato generale per la ricostruzione dell’Iraq (Sigir) il denaro “volatilizzato” potrebbe essere più di quello andato bruciato nella truffa di Bernard Madoff.
(...)
Gli investigatori del Sigir, comandati dall’ispettore Stuart Bowen Jr., avrebbero accertato in un caso, la sparizione di 58 milioni di dollari, inviati in pacchetti al responsabile americano delle regioni del Sud Iraq, Robert Stein jr, che si sarebbe fatto fotografare di fronte all’enorme pila di biglietti verdi.
“Nonostante le ingenti somme stanziate dall’amministrazione Bush”, scrive l’Independent, “sono pochissimi i cantieri aperti in Iraq”.
(...)
“a quasi sei anni dall’inizio della guerra, molte zone del paese sono ancora senza acqua corrente né elettricità, nonostante i soldi stanziati anche e soprattutto dai contribuenti americani”»
Ora, cosa potevamo aspettarci di diverso da una guerra che è iniziata con Colin Powell che all'assemblea dell'ONU presentava le incontrovertibili prove del fatto che Saddam possedesse armi di distruzione di massa (vedi sul sito di Radio Radicale)?

Armi, bisogna ricordare, mai trovate dopo l'invasione (vedi In Iraq niente armi di distruzione e Tutte le menzogne dei presidenti, Bush nella lista dei bugiardi su La Repubblica).

Alla guerra ci andarono in due, USA e Inghilterra -senza alcun mandato ONU- e scatenarono una energica campagna mediatico-ideologica bollando di antiamericanismo chiunque non fosse d'accordo. La campagna mediatica arrivò anche in Italia e Giuliano Ferrara ne fu il portabandiera.

Ora che la bolla finanziaria è scoppiata ed i soldi mancano, i pochi che ancora ci sono diventano sempre più importanti, tanto che anche gli statunitensi cominciano a domandarsi a cosa servono i 10,3 miliardi di dollari spesi ogni mese nella guerra in Iraq?
La risposta è è arrivata: ad arricchire contrattisti e militari, alle spalle del popolo iracheno.

Un popolo, quello iracheno, che vide molte vittime -sopratutto bambini- del terribile embargo cui fu sottoposto prima della guerra, fu poi lungamente bombardato durante la guerra, e vede ora evaporare i soldi della ricostruzione.

E in Italia -che pure ha mandato propri militari al fronte- un silenzio assordante.

P.S. E' ancora attivo l'impressionante contatore real time del costo della missione USA in Iraq.
~

3 commenti:

Susanna ha detto...

Non ho più parole.
gatta susanna

Anonimo ha detto...

sono sconvolta......ma come facciamo per essere veramente informati su quello che realmente accade nel mondo? Io sono mesi che non seguo un tg, da quando guardandone uno nazionale mi resi conto della miriade di assurdità e dei servizi totalmente inutili che vengono trasmessi....anche i giornali sono pieni zeppi solo di fatti di cronaca, di tragedie da prima pagina, di quelle che fanno notizia, ma che ormai ci scivolano addosso e non ci fanno più nè caldo, nè freddo..perchè ormai sono cose di ORDINARIA FOLLIA....... sono indignata, non è giusto che si debba andare a cercare la verità, quando dovrebbero esserci dei professionisti che ce la raccontano come una missione....ma forse vivo davvero in un altro mondo...

Marco Marsilli ha detto...

@Moma

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