mercoledì, novembre 12, 2008

Nero come Invisible man


Un caro amico, prete e missionario (di mé, che son ateo!) prima missionario in Italia è ora ad Haiti, da cui ci aggiorna con lo splendido blog Lambertission.
Una delle poche volte che ha avuto occasione di tornare mi ha raccontato che, andando in giro per Chicago, se saluta qualcuno che passa questo si ferma, saluta ed eventualmente scambia qualche parola di circostanza, prima di tirare dritto. Normale, insomma, come dovrebbe essere.
Si noti che, per inciso, Chicago è una delle città più pericolose degli USA e lui è nero, nero come la pece, non un po' abbronzato.

In Italia, in una tranquilla e ricca cittadina nella periferia di Milano, i passanti reagiscono al saluto abbassando la testa, guardando dall'altra parte e accelerando il passo.

Sembra quasi che essere neri, in Italia, renda trasparenti.

P.S. La fotografia è tratta dal film del 1933 L'uomo invisibile.
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Mi sento fortunato