lunedì, marzo 09, 2009

MASSAGGIO

Un racconto di nulla,
solo per sentirmi un po' Proust

Il sabato mattina cerco sempre di attardarmi un po' di più a letto, così, per cercare di recuperare alcune delle stanchezze che non si possono recuperare: le ansie, gli errori, le sere in cui non andresti più a letto perché quello notturno è l'unico spazio tuo che puoi permetterti.

La capo entra in camera sbattendo la porta, mi chiede di accendere la luce grande. Lo faccio e mi acceco. Mi spiega che il biberon è pronto e lei in ritardo. Indossa disordinatamente qualcosa ed esce. Hmmm, in stato di semicoscienza spengo la luce che mi acceca ed accendo la lampada da lettura sul comodino. Meglio.

La tamagotchi chiacchiera, da sola, nel suo lettino. Chissà cosa sta raccontando ai personaggi della giostrina appesa su di lei.
In cucina, con gli occhi ancora cisposi, trovo la magica bottiglietta.
Torno in camera, prendo la piccola e, tra uno sbadiglio e l'altro, le caccio in bocca la tettarella in silicone. Una buffa tecnologia permette di regolare il flusso del latte girando la tettarella in modo che le tacche che indicano la velocità del flusso guardino verso l'altro. Regolo su uno e, mentre lei succhia possentemente, ascolto i cartoni che il troll e la principessa guardano in salotto.
La schiena della piccola è bagnata, mi sa che questa volta il pannolino non è bastato. Quando il latte è vicino alla fine regolo il flusso sulla seconda tacca, e poi sulla terza, quando proprio ne manca solo poco.
Finita l'ultima goccia di latte me la appoggio sulla spalla e le do' qualche colpetto sulla schiena aspettando che si liberi dell'aria ingurgitata in eccesso durante il pasto.

Andiamo in camera, prendo tuta e body e, in bagno la spoglio. Il pannolino è pieno e, argh, sono finite le salviette. Vabbé, la pulisco con la carta igenica e la lavo nel lavandino, dopo aver aspettato che l'acqua fosse tiepida.
Rimessa sul fasciatoio la asciugo e, finalmente, la guardo negli occhi dove leggo che anche le si aspetta un ... massaggio.

Allora, ho visto in libreria testi che che insegnano il massaggio neonatale, o trovato su Internet fior di articoli che ne tessono le lodi per lo sviluppo emotivo, intellettivo, dell'autocoscienza, etc ... Ma, faccio di testa mia.
Parto dalle dita dei piedi, come volessi fare una disamina per vedere se c'è tutto, conto le ditine separandole e massaggiando la pianta del piede. Passo al piede. al tallone, al malleolo, alla caviglia -dove mi soffermo a provarne la mobilità-, il polpaccio grassoccio, il ginocchio appena accennato e le cosciette cellulitiche -buffo, non avrei mai pensato che la prima cosa che sviluppiamo dopo la nascita fosse la cellulite-. Il sedere e la coscia sembrano quelle di un lottatore di sumo in miniatura, con pieghe nella ciccia così profonde che si potrebbe nasconderci qualcosa.
Poi il ventre, gonfio di latte. Il petto e le spalle, lo sterno, il collo ed ancora le spalle, i bicipiti atrofici coperti di ciccia, i gomiti, i polsi ed, infine, le manine -di cui conto le dita per verificare che non ne manchi alcuna-.

Infine, la rivesto: pannolone, body e tutina. Le accarezzo la zucca pelata mentre le dico parole inutili ma dolci nel suono.

Ci vogliono 20 minuti in tutto. Ma garantisco che nelle tre ore successive -fino al prossimo ciclo di nanna, pappa, cambio- sarà la più placida, sorridente, serena e amabile neonata del mondo.

P.S. Sono convinto che funzionerebbe anche con la moglie, ma per tenerla ferma 10 minuti bisognerebbe incatenarla.
~

2 commenti:

Susanna ha detto...

Che tenerezza!!!
Dicono che il massaggio ai bimbi li faccia crescere più sereni e con maggiore autostima... specie se allattati col biberon.
Quanto tempo ha la tamagotchi?
gatta susanna

Marco Marsilli ha detto...

La tamagotchi, adesso, ha 6 mesi. Ma ai tempi in cui ho scritto questo brano ne aveva 3.

Mi sento fortunato